22 maggio 2021
di Matteo Crestani

COMUNICATO STAMPA

Il 2020 anno difficile, ma i 20.331 donatori Fidas hanno garantito 29.548 donazioni

La presidente Chiara Peron: “non ci siamo fermati e non ci fermeremo. Il nostro dono deve arrivare costante ai malati che ne hanno bisogno”

Vicenza, 22 maggio 2021. La pandemia da Coronavirus ha lasciato il segno, ma Fidas Vicenza, con il suo esercito buono di volontari non si è ritirata dalla prima linea nemmeno per un istante.

“Sono trascorsi oltre 14 mesi da quando tutto è iniziato. La pandemia ha cambiato la nostra vita. Il Covid-19 – esordisce la presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron, in occasione dell’assemblea provinciale svoltasi oggi, in modalità online, dalla sede di Confartigianato Vicenza – ha innescato e sta continuando ad alimentare una pesante crisi economica, sociale, relazionale che lascerà in tutti noi dei postumi di cui sentiremo gli effetti a lungo. Anche Fidas Vicenza ha sofferto di questa situazione, ma in silenzio, nel rispetto delle vittime, continuando ad operare per coloro che ne hanno bisogno. Oggi stiamo iniziando a vedere la luce in fondo a questo tunnel, grazie all’avanzare delle vaccinazioni ed alla tanta voglia di riappropriarci della nostra “vecchia normalità”. Ed è con questo ottimismo che vogliamo continuare imperterriti la nostra mission”.

Donazioni in equilibrio, nonostante gli “ostacoli”. Il bilancio delle donazioni di sangue del 2020 è stato in sostanziale equilibrio. Grazie a tutti i 20.331 donatori di Fidas Vicenza, di cui 1.221 nuove leve, l’Associazione ha assicurato al sistema sanitario ben 29.175 donazioni, contro le 29.548 del 2019 (con un calo, quindi, di sole 373 donazioni), confermando Fidas Vicenza quale prima federata nel Veneto e terza a livello nazionale.

“Dietro a questi numeri c’è un grande lavoro. I risultati ottenuti, in questo momento particolare – aggiunge la presidente Peron – sono stati possibili, infatti, grazie a molti sacrifici da parte di tutti, donatori in testa, nonostante la perdurante crisi di organico del personale trasfusionale, il caso di virus autoctono Dengue a Montecchio Maggiore e la conseguente chiusura totale del Centro, la lunga ristrutturazione del centro sangue di Lonigo. Senza considerare che, durante tutto il 2020 abbiamo dovuto affrontare ben cinque emergenze sangue, che ci hanno messo a dura prova”.

Oltre cento donatori al mese arrivano dal web. Volontari ed internet si sono confermati nel primo caso, rivelati nel secondo, degli alleati irrinunciabili. “I volontari, anche durante il periodo Covid – sottolinea la presidente Peron – hanno prestato la loro opera con la chiamata/prenotazione dei donatori, non essendo stata ammessa la loro presenza in tutti i centri trasfusionali. Il miracolo del web, inoltre, si è rilevato prodigioso. La nostra vita diventa sempre più virtuale, sempre più frequentemente gli aspiranti donatori inviano la loro disponibilità al sito fidasvicenza.com. Sta poi ai Gruppi, le sentinelle di Fidas Vicenza nel territorio, una volta in possesso della promessa di donazione, contattare gli aspiranti per accompagnarli nel percorso di donazione”.

I Giovani Fidas sempre più organizzati e numerosi. Il Coordinamento Giovani è nato con numeri davvero modesti, ma negli anni, attraverso il rafforzamento della condivisione dei progetti e con il rinnovamento dei direttivi di Gruppi e Zone, i rappresentanti sono decisamente aumentati.

“Qualche anno fa, alla prima riunione del Coordinamento Giovani – spiega la sua rappresentante, Alisea Salmaso – attorno al tavolo eravamo in sette. Avevamo idee buone, tanta grinta, ma comunque eravamo soltanto il sette… All’ultima riunione, tre mesi fa, ci siamo riunito online, per dare gambe al nuovo gruppo di lavoro, e ben 40 giovani hanno portato il proprio contributo con energia e tanto entusiasmo. Riprendiamo il lavoro, quindi, poiché di tempo da recuperare ce n’è molto e, soprattutto, perché il futuro è carico di speranze e voglia di crescere”.

Progetto Scuole. Fidas Vicenza vince la sfida della Dad. La Dad non ha fermato Fidas Vicenza, nonostante le prime comprensibili difficoltà legate da questa rivoluzione nel modo di comunicare e fare scuola (leggi qui il post dedicato al Progetto Scuole).

“Superate le prime difficoltà legate ai cambiamenti delle programmazioni scolastiche ed all’uso di strumenti tecnologici non abituali – spiega la referente del Progetto Scuole, Luisa Segato – abbiamo realizzato alcuni progetti ancora in corso, che hanno coinvolto le scuole elementari e medie. Alle attività di sensibilizzazione al dono, tradizionalmente svolte di concerto con le altre Associazioni del dono, si aggiunge il “Concorso a Scuola di Dono”, che ha visto protagoniste 12 classi delle scuole elementari e 10 delle scuole medie. Ed i lavori eseguiti dai piccoli allievi verranno utilizzati nella propaganda/social, arrivando a coinvolgere le famiglie dei ragazzi. Il desiderio è che altri giovani entrino a far parte del Progetto Scuole, poiché è fondamentale la promozione di queste iniziative tra coetanei”.

Manifestazioni ancora sospese, ma non la voglia di ripartire. Il protrarsi della pandemia non consente ancora a Fidas Vicenza di pianificare eventi, quindi bisognerà dire arrivederci all’anno prossimo a monte delle attività che rappresentano un momento d’incontro tra Associazione e donatori. Quello che ci sentiamo di dire con forza e determinazione, però – conclude la presidente Peron – è che i tempi, per quanto brutti siano, non devono negativamente incidere sulla sensibilizzazione e propaganda al dono del sangue. I malati stanno aspettando noi: il nostro regalo continuo e disinteressato deve giungere ai loro letti di degenza”.