Si parte dal territorio, per arrivare al cuore dell’Associazione. Data importante, lo scorso 17 luglio, perché Fidas Vicenza, con i suoi ventimila donatori di sangue nel Vicentino, che si è fatta grande proprio grazie all’operosità dei Gruppi sparsi per la provincia, ha incontrato il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco.

“I nostri gruppi sono delle sentinelle nei territori – spiega la presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron – sempre attente a cogliere le necessità di chi ha bisogno e pronte ad intervenire, richiamando all’appello i donatori, non appena ve ne sia la necessità. Il lavoro dei nostri Gruppi, però, non si limita alle emergenze, in quanto svolgono un costante lavoro di presidio e sollecitazione dei donatori attivi, nonché di promozione, per far sì che altre persone decidano di entrare a far parte della nostra grande famiglia”.

Qual è il senso della donazione? Donare il sangue significa donare la vita, offrire una seconda possibilità a chi è in difficoltà, senza voltargli le spalle o andare oltre pensando che ci sarà qualcun altro che farà al posto nostro.
“La presenza del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, in questo momento importante, ci riempie di gioia. E ci dà l’occasione per ringraziare un donatore che ha raggiunto quota 236 donazioni, nonché un componente del Gruppo di San Pio X, che ha elaborato una ricerca su un virus batteriofago che vive nell’intestino umano, scoperto solamente nel 2014, nonostante sia presente in circa il 50% della popolazione.

L’intraprendenza del Gruppo Fidas di San Pio X.
Parte dal territorio, ancora una volta, l’iniziativa di premiare un donatore d’eccellenza. Roberto Compagnin, 236 donazioni di sangue in attivo, infatti, è stato premiato dalle mani del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, e dalla presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron, che hanno condiviso come: “donare il sangue è un grande atto di generosità. E, quando ci si trova di fronte a donatori come questo, si comprende quanto sia importante credere in ciò che si fa per il prossimo.

La città di Vicenza è uno straordinario esempio di generosità, tanto che Fidas Vicenza è la prima Federata in Veneto e la prima nella provincia. Donare il sangue significa dare una possibilità al prossimo, ad un altro concittadino che attende una risposta per poter avere una speranza”.

L’appello di Roberto Compagnin.
“Sono un donatore convinto ed ogni volta che mi reco a donare provo una grande soddisfazione. Si tratta di un atto semplice e vuol dire innanzitutto voler bene a se stessi e prendersi cura della propria salute. Consiglio ai giovani di non esitare, di non aver paura, perché il bene che si fa è grande, così come il benessere che si prova dopo aver donato. È una condizione unica, difficile da descrivere”.

I talenti non mancano.
Dal Gruppo Fidas di San Pio X, più precisamente dal suo direttivo, è emerso anche un altro talento, un’eccellenza del mondo universitario, Alessandro Rossi, che ha presentato in conferenza stampa la sua tesi di laurea in Biologia evoluzionistica, relativa al crAssphage, un virus batteriofago che vive nell’intestino umano e, nonostante sia presente in circa il 50% della popolazione, è stato scoperto solamente nel 2014.

Il riconoscimento ai donatori vicentini.
Nel corso della conferenza stampa, la presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron, ha presentato al sindaco Rucco la richiesta per poter avere uno spazio evocativo dei donatori, all’interno del Parco della Pace.

“Un luogo così importante per la città non può non vedere la presenza di un simbolo che testimoni l’importanza del dono – aggiunge la presidente Peron – per manifestare la sensibilità dell’amministrazione comunale, la comunanza di valori con l’Associazione e, al contempo, un appello ai cittadini a diventare donatori”.

L’emergenza in corso.
Il periodo estivo è tradizionalmente legato ad un calo di donazioni. Molti vanno in vacanza e chi lavora non sempre può facilmente chiedere il giorno per recarsi a donare. “Chiedo a tutti i donatori di compiere uno sforzo straordinario – conclude la presidente Peron – in quanto gli ospedali non chiudono mai ed i malati hanno sempre bisogno del nostro “lavoro”.

Recarsi a donare richiede poco tempo, quindi è una cosa fattibile. In tal senso, però, chiedo anche alle Aziende sanitarie del territorio, di farsi parte attiva per risolvere tempestivamente le difficoltà che si verificano da mesi, con significativi ritardi nell’iter di donazione. Una situazione da risolvere quanto prima, per il rispetto dei donatori e per efficientare un servizio che non può subire gli attuali rallentamenti”.


Il tavolo dei relatori. Da sinistra, la presidente provinciale di Fidas Vicenza, Chiara Peron; il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco; il presidente di Zona Vicenza Città di Fidas Vicenza, Claudio Ambrosini e il presidente del Gruppo di San Pio X di Fidas Vicenza, Nereo Galvanin