Il presidente uscente, Mariano Morbin: “è la prima donna nella storia di Fidas Vicenza. Una nomina che mi riempie di gioia. Il volontariato è fatto di impegno, non di cariche”




Vicenza, 18 ottobre 2020. “Sono stati otto anni intensi, ma anche ricchi di soddisfazioni. È stato fatto un lavoro straordinario e la presenza di Fidas nel territorio è stata costante, così come nei rapporti con i centri trasfusionali della provincia di Vicenza. Ho avuto la fortuna di lavorare con consiglieri di Presidenza impegnati e fedeli ai valori fondanti dell’Associazione”. Con queste parole il presidente provinciale di Fidas Vicenza, Mariano Morbin, ha aperto l’assemblea provinciale questa mattina al Teatro Roi a Cavazzale di Monticello Conte Otto, alla presenza del sindaco Damiano Ceron.


Una mattinata intensa, culminata con la nomina degli organi democratici di Fidas Vicenza, in particolare, ad ampia maggioranza dei delegati all’assemblea da tutta la provincia, del nuovo presidente provinciale: Chiara Peron, 44 anni di Montecchio Precalcino, esperta di formazione in ambito assicurativo e, soprattutto, prima donna nella storia dell’Associazione berica.


“È la prima donna nella storia di Fidas Vicenza – sottolinea il presidente uscente, Mariano Morbin – e la sua nomina, dopo quattro anni da vicepresidente, mi riempie di gioia. Era il momento giusto per lei, per entrare in gioco e far comprendere il valore che le donne impegnate hanno nella società. Credo fermamente nel volontariato impegnato e non in quello fatto di cariche, perciò ho voluto dare spazio a Chiara, sebbene fossi nelle condizioni di fare un terzo mandato. L’alternanza è fondamentale. E non può essere solo a parole”.


L’ultimo quadriennio è stato ricco di attività svolte, che di seguito riportiamo.


La chiamata associativa: “in questi quattro anni abbiamo condiviso l’importanza della chiamata associativa e del contatto diretto con i donatori. Un grande lavoro – sottolinea il presidente uscente Morbin – svolto congiuntamente da lavoratori assunti ad hoc e da una rete di volontari impegnati a richiamare centinaia di donatori “dormienti”, che sono stati recuperati grazie a questa attività”.


Aspiranti donatori e nuovi donatori: “per i nuovi donatori – spiega Morbin – dovrà essere predisposto un percorso di accompagnamento ai centri, ove possibile e Covid permettendo, non solo dal momento della promessa di donazione, ma almeno per le prime tre donazioni. Così potremo fidelizzarli e farli crescere”.


L’impegno dei Giovani di Fidas Vicenza. “Prima con Irene Brazzarola ed attualmente con la brava Alisea, che ringrazio perché riesce a coinvolgere nei progetti non solo i giovani, ma anche noi del Consiglio di Presidenza, il Coordinamento Giovani è in continua crescita. Sono giovani impegnati e da ammirare – sottolinea Morbin – perché vivono un momento storico estremamente dinamico e diverso da quello che ha visto protagonisti tutti noi. Con difficoltà non solo per entrare nel mondo del lavoro, ma anche per un precariato che li rende vulnerabili”.


Covid e Dengue, nemici da sconfiggere. “Lockdown, tamponi, cluster sono parole che, fino a qualche mese fa, ignoravamo. Oggi, invece, sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Nonostante tutto, insieme – aggiunge Morbin – abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità nel gestire una situazione complessa. Il primo semestre 2020 si è concluso con un aumento delle donazioni, frutto dello straordinario lavoro svolto. E, se tutto ciò non bastasse, si è aggiunto il virus autoctono Dengue a Montecchio Maggiore, che ha portato alla chiusura del centro raccolta per alcune settimane, dirottando i donatori verso altri centri. Le mancate donazioni influiranno sui maggiori centri clinici di riferimento, Padova e Verona, quindi su trapianti ed interventi”.


L’andamento delle donazioni. Il 2019 si è chiuso con un lieve calo, dovuto in particolare allo spostamento del centro trasfusionale di Lonigo. Il direttore generale dell’Ulss 8 Berica ci ha promesso che entro il 2020 – sottolinea Morbin – ci sarà una nuova area dedicata al servizio, sempre all’interno dell’ospedale, ed auspichiamo che ciò avvenga quanto prima”.


Le donazioni effettuate dai 19.425 donatori, nel 2019 sono state 29.547, 792 in meno del 2018; 1457 i nuovi donatori, di cui 798 con meno di 30 anni.


Il primo semestre 2020 si è chiuso con un lieve rialzo, nonostante l’emergenza Covid.


Il progetto Scuole. Nel corso del quadriennio 2016-2020 le attività del progetto Scuole Fidas Vicenza sono proseguite, in collaborazione con le altre associazioni del dono (Admo, Aido, Avill, Avlt) e coinvolgono le quarte classi degli istituti superiori di Vicenza ed alcune realtà della provincia. “Nel corso dell’anno scolastico 2019/2020 è stato cambiato il format di presentazione del progetto alle scuole – spiega il responsabile del progetto Scuole, Luca Passuello – grazie anche all’apporto delle idee del dott. Stefano Chiaramonte e ad un rinnovato spirito di cambiamento. Il nuovo format prevede la proiezione di singoli video legati alle donazioni (sangue, midollo ed organi). Il Covid, però, ha interrotto questa attività, proprio quando tutto era ormai pronto a partire”. Dal 2016 al 2020 il progetto Scuole ha coinvolto 18.168 studenti e raccolto 824 promesse di donazione, 128 nell’anno scolastico 2019/2020, in linea con gli anni precedenti, se si considera che l’anno è stato interrotto anticipatamente a causa del Covid.


Frutto del progetto Scuole sono anche molti altri progetti ed iniziative realizzati nel territorio, il tutto grazie alla straordinaria disponibilità e dedizione di un affiatato gruppo di volontari.


Coordinamento Giovani. “Dalla mia elezione come coordinatrice Giovani di Fidas Vicenza – spiega Alisea Salmaso – ho sempre cercato di trasmettere energia e positività al Coordinamento. I mesi trascorsi insieme sono stati carichi di emozioni e motivi di crescita per tutti. Insieme alla mia squadra abbiamo cercato fin da subito di fare gruppo, coinvolgendo il maggior numero di giovani e cercando di trasmettere un senso di famiglia. Un percorso complesso, ma che ha dato i suoi frutti e continuerà a dare soddisfazioni”.


A conclusione dell’assemblea il presidente uscente Mariano Morbin, nella sua relazione, ha ricordato tutti i donatori scomparsi, in particolare il papà della tesoriera Monica Xausa, Egidio, la mamma di Alisea Salmaso, Catia, ma anche il presidente nazionale Fidas, Aldo Ozino Caligaris ed il presidente onorario Dario Cravero, nonché una figura importante per il Gruppo di Monticello Conte Otto, Piergiorgio Barausse. Un riconoscimento per l’impegno profuso, invece, è stato consegnato alla storica volontaria del centro raccolta sangue di Vicenza, Rita Viola.



Matteo Crestani
Giornalista