Da venerdì 24 a domenica 26 novembre i responsabili delle
associazioni di donatori di sangue aderenti alla FIDAS si troveranno a
Roma per l’annuale corso di formazione nazionale #FIDASLab. Quest’anno
l’evento, divenuto da quasi un ventennio un appuntamento fisso, cambia
veste per rispondere in modo più diretto alle esigenze delle
associazioni.


“Abbiamo voluto offrire ai volontari che
quotidianamente mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie
energie un percorso sempre più professionalizzante – sottolinea Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale FIDAS, – facendo delle scelte

#FIDASLabnon
sempre condivise, ma che a lungo termine speriamo si rivelino vincenti.
Innanzitutto la scelta di limitare il numero dei partecipanti: saranno
infatti 101 i responsabili associativi provenienti da 34 delle oltre 70 associazioni Federate FIDAS,
al fine di poter offrire un ambiente formativo più favorevole
all’approfondimento e alla condivisione. Inoltre abbiamo proposto un
corso-laboratorio, volto all’apprendimento specifico di quelle
competenze necessarie per affrontare le sfide di un volontariato
qualificato”.Il corso prevede, infatti, una sessione comune che si
alternerà ad una serie di incontri laboratoriali. La prima parte sarà
riservata alla fotografia, grazie al contributo di Tommaso Sardelli, docente di teorie e tecniche dell’immagine
alla Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università
Pontificia Salesiana di Roma, al fine di approfondire le modalità visive
più efficaci per raccontare la donazione di sangue. Successivamente i
partecipanti avranno l’opportunità di seguire uno tra i 5 laboratori
relativi alle attività che svolgono all’interno delle proprie
associazioni. Sarà quindi possibile approfondire la conoscenza dei
social media, le tecniche per una promozione efficace, gli aspetti
relativi alla chiamata del donatore, il mondo del people raising ed infine i compiti di un ufficio stampa.


Da segnalare, infine, un dato incoraggiante: i giovani under 28 che
parteciperanno al corso sono oltre 40, la percentuale più alta degli
ultimi anni, a riprova del lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento
delle nuove generazioni portato avanti da FIDAS. “I giovani si aspettano
di essere protagonisti, ma spesso restano fuori dal mondo del
volontariato anche perché le associazioni non sanno come coinvolgerli –
conclude Alessia Balzanello, coordinatrice nazionale Giovani FIDAS.
– Le associazioni dei donatori di sangue FIDAS sono consapevoli che sia
necessario passare il testimone ai giovani, non solamente chiedendo
loro di tendere il braccio a favore degli altri, ma dando loro lo spazio
necessario nelle attività associative e comprendendone le necessità”.


Fonte www.fidas.it